Esistono tanti mezzi che non vengono più sfruttati come in passato, ma che proprio per questa ragione possono avere un valore aggiunto oggi e anche in futuro. Sicuramente la società progredisce e sono diverse le esigenze che la gente può nutrire in un particolare periodo storico. Fino a qualche anno fa però, uno dei mezzi di investimento più richiesti di sempre era proprio il buono fruttifero postale.
Si tratta di una parola che più o meno tutti avremmo sentito almeno una volta nel corso della nostra vita, anche se questo non significa avere le idee chiare su questo particolare argomento. Cerchiamo quindi di definire il significato legato a questi buoni fruttiferi postali e, soprattutto, quanto possono rendere oggi laddove qualcuno ne fosse ancora in possesso.
Che cos’è un buono fruttifero postale?
Il settore degli investimenti e dell’economia può essere complesso non solo per i vari passaggi che bisogna rispettare per portare a termine una determinata operazione, ma proprio per la complessità e la difficoltà legata alla presenza di tanti termini di cui alle volte non sappiamo nemmeno il significato. Più volte abbiamo sentito menzionare le parole buoni fruttiferi postali, ma sappiamo davvero di che cosa si tratta? Possiamo descrivere questo strumento come una sorta di investimento basilare che viene controllato dallo Stato e che si può ottenere rivolgendosi unicamente a Poste Italiane.
Questi buoni sono stati introdotti nel 1924 e sono sempre stati molto richiesti perché, a differenza di altri investimenti, hanno un margine di errore relativamente basso. Utilizzare uno di questi strumenti era davvero molto facile, in quanto si decideva l’importo da versare all’interno di questi buoni fruttiferi e si attendeva che lo stesso aumentasse a seconda delle opzioni scelte. Molto dipendeva infatti dalla somma che si decideva di investire in quanto più quest’era alta e maggiore sarebbe stato il margine di guadagno. Ovviamente bisognava prendere in considerazione anche la durata per la quale questa somma veniva bloccata e soprattutto i vincoli che il buono stesso imponeva al suo possessore.
Quanto può valere oggi un buono fruttifero postale?
Sono passati diversi anni rispetto a quando il buono fruttifero postale veniva considerato il mezzo di investimento per eccellenza, in quanto oggi esistono tante altre risorse che sicuramente offrono più chance a chi decide di buttarsi in questo campo. Ad ogni modo non è detto che questi titoli non valgano più niente, ma è sempre bene tenere a mente alcuni particolari che ci potrebbero far capire il guadagno che si nasconde dietro questo investimento. Bisogna infatti sapere che non esiste un’unica cifra che valga per tutti, ma ogni buono va valutato nella sua individualità. Bisogna quindi:
- Rivolgersi all’ufficio postale più vicino
- Portare con sé la documentazione richiesta
- Contattare Poste Italiane tramite il sito Internet
L’unico metodo per sapere quanto può valere oggi un buono fruttifero postale è quello di recarsi in un ufficio di competenza con tutta la documentazione di cui si è in possesso, in maniera tale che l’impiegato delle Poste possa effettuare una verifica ben definita relativa a quella data situazione. In caso contrario si può anche accedere al portale Internet di Poste Italiane, anche se in questo caso la procedura potrebbe essere più difficile da seguire e potrebbe quindi richiedere più tempo.
In linea di massima dobbiamo però considerare che il tasso di guadagno che si verifica di anno in anno aumenta sulla base dell’importo che abbiamo versato quando abbiamo deciso di aprire questo buono. Per avere un’idea più ampia è sufficiente ricordarsi che il guadagno ammonta allo 0,25% dopo 2 anni, valore che sale a 0,30% dopo 4 anni dall’apertura del buono.